Basi Epistemologiche
Chi Siamo
…dobbiamo cercare l’interconnessione strutturale globale della cosa
…vedere le connessioni delle gerarchie della complessità
(Richard Feynman, 1965)
La Scuola di Psicoterapia Integrativa Interdisciplinare (SPII) si riferisce ad un paradigma di integrazione teorica in psicoterapia la cui base epistemologica è il principio della consilienza. Essa è definita come una modalità di ricerca scientifica che, a partire dal dialogo e dal confronto interdisciplinari, consente di scoprire le verità “essenziali” dei “processi di vita” di adattamento-crisi-evolutività dei sistemi viventi nelle relazioni con i loro contesti ecologici.
Lo scorrere dei processi di vita è continuo e accade “ora”. Essi sono “chiamati dal futuro” e conservano tracce del passato in una continua dinamica omeoretica che si svolge nel presente.
Le conoscenze interdisciplinari di psiconeurobiologia, psicopatologia dello sviluppo, neuroscienze affettive, clinica terapeutica dei traumi e teorie dei sistemi complessi adattivi sono un insieme interconnesso essenziale per comprendere e spiegare anche i processi clinici e terapeutici e orientare il lavoro professionale. Pertanto, nel modello della Scuola, la psicoterapia è parte delle scienze della vita.
Il modello della Scuola si distingue, quindi, nettamente da quelli integrativi eclettici, assai diffusi, che assommano parti di costrutti terapeutici diversi e soprattutto assemblano tecniche sulla base di criteri di riferita efficacia e di ricerche autovalidanti.
I "ponti" con la clinica terapeutica
Il sistema mente-cervello-corpo ha un’organizzazione funzionale gerarchica (nested hierarchies) ai cui vari livelli interconnessi sono presenti, ricorsivamente, sistemi funzionali molteplici (ad esempio, i sistemi affettivi).
I codici multimodali, “annidati” ai vari livelli, emergono come flussi di informazioni ed energia continuamente mutevoli in relazione all’andamento dei processi valoriali di motivazione, sopravvivenza e identità.
Autopoiesi, integrazione ed emergenza sono i processi proattivi dei sistemi umani intesi come sistemi adattivi complessi. Essi continuamente si confrontano con quelli critici di perdita-mancanza-pericolo, che corrispondono a crisi di sicurezza e di stabilità-complessità nella connessività inter-intrapersonale.
Queste conoscenze hanno rilevanza diretta per la clinica psicoterapeutica in quanto definiscono che:
- i sistemi adattivi complessi, per crescere e svilupparsi in maniera proattiva, necessitano di “buoni scambi” relazionali con ambienti che promuovono e sostengono la vita;
- il sistema mente-cervello-corpo attiva la massima integrazione possibile quando si trova in condizioni di percezione di sicurezza e di agentività con gradienti di resilienza a fronte di instabilità anche potenzialmente critiche;
- configurazioni di crisi, di riparazioni e di evoluzione co-esistono e co-variano in relazione con la complessità dei sistemi adattivi umani, cioè delle loro risorse disponibili sia interne che ambientali;
- il cambiamento proattivo, che è al centro dell’esperienza psicoterapeutica, è una proprietà emergente dei sistemi umani in cui competono, collaborano, si riconoscono e, in definitiva, coesistono configurazioni diverse di coscienza, prevalentemente non conscie, sull’”orlo del caos”