Psicologia clinica e percorsi assistenziali: Distress, coping e qualità di vita nei pazienti con trapianto di midollo osseo
Menoni Ezio e Ridolfi Alessandro
Psicologia clinica e percorsi assistenziali: Distress, coping e qualità di vita nei pazienti con trapianto di midollo osseo
Il trapianto di midollo osseo (TMO) è da tempo una procedura terapeutica per la cura di varie forme ematologiche maligne e la sua applicabilità si è progressivamente estesa ad altre forme di patologia oncologica (Bone Marrow Donors Worldwide, 2004). Il TMO è un intervento terapeutico molto efficace, ma al tempo stesso molto gravoso (talvolta anche pericoloso) per il malato, avendo spesso conseguenze irreversibili su vari piani: biologico, psicologico e sociale come ad es. la perdita della fecondità oppure l’invalidità lavorativa etc. (Lee, et al. 2005; Schulz-Kindermann, Hennings, Ramm, Zander & Hasenbring, 2002; van Aghtoven, Vellenga, Fibbe, Kingma, & Uyl-de-Groot, 2001; Jacobsen et al. 1998; Wettergreen, Langius, Björkholm & Björvell, 1997). La persona malata si trova costretta ad affrontare un’esperienza che induce un senso di crisi, le cui manifestazioni prevalenti toccano la percezione d’integrità e l’identità personale, in quanto il senso di sé viene profondamente messo in gioco da una serie di eventi stressanti e destabilizzanti. Risulta pertanto necessario un adattamento in funzione della gravità della diagnosi, della severità del protocollo terapeutico, delle specifiche reazioni psicologiche della persona malata.