Processi che “sostengono la vita” in ospedale. Un’esperienza di counselling interculturale secondo il modello integrativo EAIE
Menoni Ezio
Processi che “sostengono la vita” in ospedale. Un’esperienza di counselling interculturale secondo il modello integrativo EAIE
Il modello terapeutico a cui il nostro gruppo clinico si riferisce da alcuni anni afferisce all’area dell’integrazione teorica in psicoterapia. La sua base epistemologica è il principio della consilienza (incontro-traduzione-dialogo) fra conoscenze provenienti da differenti campi di studio dei “processi di vita” (sviluppo-riparazione-adattamento). I processi di Evolutività, Affettività, Intersoggettività, Esperienzialità sono interconnessi a formare un sistema adattivo complesso che ha caratteri di omologia ed universalità “annidati” nei sistemi di significato socioculturali.
Vengono presentate le storie di due donne giovani, entrambe di origine balcanica, degenti in ospedale per problemi di natura oncologica. L’analisi delle storie cliniche permette di evidenziare, nello specifico contesto assistenziale, fattori di proattività e di criticità presenti nell’esperienza personale e interpersonale, relativi a processi di comunicazione, di relazione e ai sistemi motivazionali. La persona, protagonista attiva della propria storia (agency), necessita di “zone di conforto” e di processi di previsione proattiva al futuro al fine di buon adattamento. Ciò è possibile a condizione di una relazionalità empatica con scambi di emozioni, parole e significati.
I processi ad alto rischio di sofferenza (percezione di solitudine, di impotenza, di non avere vie d’uscita, con memorie di traumi complessi) e quelli di riparazione (sentirsi visti, capiti e voluti) hanno caratteri universali. Essi sono basati su valori affettivi vitali e sulla costruzione delle condizioni che consentono lo sviluppo delle risorse per la persona-paziente che è la protagonista della vita, della storia e del lavoro clinico per sua natura altamente personalizzato.
Una terapeuticità fondata su tali conoscenze promuove una integrazione nella persona, caratteristica essenziale dei processi di vita, attraverso la connessione tra processi di sviluppo, di relazione e di adattamento. Queste persone con le loro storie di vita insegnano che sono necessari la creazione di un ambiente affettivo sicuro, processi di validazione relazionale, rispetto e sostegno di sistemi motivazionali con narrazioni con codici semantici condivisi per una “buona prassi clinica” basata sull’affettività, sull’esperienzialità e su valori umanistici.
Saranno evidenziati elementi critici degli interventi assistenziali e delineate alcune indicazioni per la formazione di operatori che lavorano con persone in condizioni di rischio e provenienti da contesti socio-culturali differenti.