Mappe e racconti di viaggio: diagnosi e terapia
Menoni Ezio

Mappe e racconti di viaggio: diagnosi e terapia

I modelli psicoterapeutici che si riferiscono all’area molto vasta e diversificata nota come psicoterapia integrativa sono riconducibili a quattro tipologie epistemo­logiche che consentono la valutazione dei vari approcci: integrazione teorica, inte­grazione assimilativa, integrazione eclettica, e integrazione per fattori comuni (Gold & Stricker, 2006).

Il principio dell’integrazione teorica viene ritenuto alla base di un’epistemologia autenticamente integrativa (Wolfe, 2001) anche se gli studi e le ricerche cliniche sono in progress per la loro complessità (Norcross & Goldfried, 2005).

In anni recenti il principio della consilienza (Wilson, 1998) è stato richiamato come metodologia di avanzamento delle conoscenze cliniche e terapeutiche attraverso il confronto e il dialogo interdisciplinari fra saperi scientifici (psicologia dello sviluppo, neuroscienze affettive, teorie dell’attaccamento, teorie della complessità, psicoterapie esperienziali affettive ecc.). Questi studi interdisciplinari riguardano quelli che sono stati denominati processi di vita: sviluppo, crescita (della complessità), riparazione. Essi sono attivi sulla base di sistemi funzionali organizzati come reti a maglie larghe di connessione-differenziazione-selezione, regolazione e stabilizzazione (Edelman, 2003; Schore, 2003, 2009a; Siegel, 1999, 2009). I processi di vita sono guidati dal principio fondamentale della preservazione della vita e della sua costruzione e ri-co­struzione ulteriore (autopoiesi).

Queste conoscenze consentono di cominciare a definire un paradigma coerente che connette sviluppo, patologia, valutazione-diagnosi e terapia. Le sue basi sono gli studi consilienti dei processi integrativi a base affettiva correlati con le reti funzionali che consentono coerenza, flessibilità e consapevolezza a livello dei sistemi adattivi.

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