L’albergo della luna: una storia di vita, di traumi e di psicoterapia
Ridolfi Alessandro
L’albergo della luna: una storia di vita, di traumi e di psicoterapia
Quando il rapporto terapeutico può essere anche “largo e inconclusivo come la vita”, come disse Montale del lasciare “incompiuti” da parte di Svevo. La follia, le sue stranezze, la solitudine e il dolore sono al centro della vicenda di vita di un uomo. L’esperienza di vita e di “clinica del contatto” con questa persona implica per il terapeuta toccare parti di sé irrisolte e dimenticate.
L’articolarsi della narrativa e della rete di significati cangianti nel corso della terapia, assieme all’incessante mutuare epifenomenico dei processi interni di regolazione-disregolazione affettiva, entro ed oltre i confini “della finestra di tolleranza affettiva”, consentono e impongono una ciclicità intersoggettiva: la sorpresa di uno sguardo, l’improvviso irrompere di un sorriso, poi il silenzio e il delirio e dunque la dissociazione. Poi di nuovo, un nuovo incontro.