Il counselling interculturale di gruppo in una comunità per l’infanzia: un’esperienza basata su un modello clinico integrativo
Romoli Denni
Il counselling interculturale di gruppo in una comunità per l’infanzia: un’esperienza basata su un modello clinico integrativo
Il presente contributo si riferisce a una prospettiva di integrazione teorica nel counselling psicologico di gruppo con un team di educatori. Essa è fondata sulla consilienza come confronto e dialogo tra saperi provenienti da campi conoscitivi diversi. La base teorica dell’intervento è l’integrazione di quattro dimensioni: Evolutività, Affettività, Intersoggettività, Esperienzialità (Menoni e Iannelli, 2011). Esse sono intrecciate nei processi di sviluppo, di riparazione e di adattamento secondo un’epistemologia complessa del sistema mente-cervello-corpo. Viene presentato un modello integrativo di counselling di gruppo, nello specifico una supervisione a un’équipe educativa che opera in una struttura residenziale per bambini (0-6 anni), di origine italiana, nordafricana e asiatica. La supervisione ha portato alla revisione del modello di lavoro della comunità educativa. Essa è stata attuata seguendo due direttrici tra loro interconnesse: a) la trasmissione di contenuti sulla psicologia e sulla psicopatologia dello sviluppo e b) l’implementazione della consapevolezza individuale e di gruppo delle funzioni e della qualità della relazione educatore-bambino. Successivamente viene illustrata la storia clinica di un bambino di origine nord-africana, nella quale è messa in luce l’interrelazione tra sapere esplicito e implicito. Inoltre, vengono evidenziati elementi fondanti la relazione d’aiuto. Essi sono: la creazione di un ambiente relazionale sicuro e validante, la consonanza e co-regolazione affettiva, la condivisione esperienziale di affettività positiva e narrazioni e la personalizzazione dell’intervento. Tali elementi sono centrali nella promozione del benessere e hanno carattere di universalità, poiché afferiscono a dimensioni umane specie-specifiche di sviluppo e riparazione. Essi sono in inscindibile rapporto con le peculiarità antropologiche e culturali. Sono fornite, infine, indicazioni per la formazione di personale che lavora in contesti multiculturali con bambini in condizioni di rischio clinico.