Affettività positiva come ottimizzazione dei processi di sviluppo della complessità
Iannelli Kitergiata
Affettività positiva come ottimizzazione dei processi di sviluppo della complessità
Le teorie dei sistemi adattivi complessi e del caos hanno contribuito, in anni recenti, allo studio dei sistemi affettivi in una prospettiva psiconeurobiologica integrativa. In particolare, gli affects come sistema globale evolutivo-evoluzionistico risultano una configurazione di attrattori eterarchici e frattalici che volta volta si sostengono e confliggono.
L’integrazione di questi processi sull’”orlo del caos” costituisce la base di un funzionamento adattivo, flessibile, coerente e stabile del sistema psiche-soma.
L’ottimizzazione, intesa come funzionamento alle migliori condizioni delle configurazione adattive proprie del sistema psiche-soma della specifica persona, è funzione della attivazione di reti di affettività positiva, in particolare di quelle di sintonizzazione, relative a sistemi affettivi di care, di gioco e di collaborazione.
Studi clinici condotti in una prospettiva di integrazione teorica fra psiconeurobiologia dello sviluppo e neuroscienze orientate alle teorie dei sistemi adattivi complessi contribuiscono ad identificare i caratteri dell’affettività positiva che si realizza quando:
- l’intera gamma dei sistemi affettivi rimane all’interno del “range di tolleranza”;
- essa può vivere nella relazionalità interpersonale in contesti clinici e di vita che consentono gradi di libertà in relazione con la percezione di sicurezza, validazione e accettazione;
In circostanze altamente critiche è necessaria una relazionalità interpersonale con queste caratteristiche che possa ottimizzare i sistemi affettivi interni con una nuova esperienzialità evolutiva.